Agenzia di Comunicazione o Consulente Marketing: vantaggi e svantaggi da chi farsi seguire

Vantaggi e svantaggi. I pro e i contro scritti su due cubi di legno, tenuti in mano ad una donna sfocata

Menu Home Blog Tariffe Contatti Agenzia di Comunicazione o Consulente Marketing: vantaggi e svantaggi da chi farsi seguire – Contenuto prodotto dalla Mente Umana – Al giorno d’oggi, pur volendo stare in un’economia conservativa e tradizionale in Sardegna, il mondo cambia ed è sempre in continuo cambiamento. Per un’azienda e un imprenditore Sardo non considerare i fattori di cambiamento e rimanere passivo e non partecipando attivamente per quel che riguarda le decisioni prese per il proprio settore, può fare la differenza per la propria azienda. Ad esempio, assumo un social media marketing senza ragionare delle possibilità di agire in maniera diversa da un concorrente del medesimo settore. Quindi, valutati tutti i presupposti, dai budget e alle risorse temporali a disposizione, nonché aver fatto un sunto delle proprie conoscenze e degli studi di ricerca sulle diverse azioni fattibili, da poter metter in pratica, c’è sempre l’imprenditore che preferisce rivolgersi a una agenzia di comunicazione, non considerando in questa sua scelta, la presenza di fattori e rischi che possono influenzare l’operato economico della propria attività.  Mi riferisco ad esempio, all’andamento macroeconomico di un territorio, o la tendenza e lo sviluppo e previsione di ciò che accadrà nel mercato. “Fare Marketing significa gestire tutte le leve fondamentali, oltre alla Comunicazione” Partendo dal pensiero che “fare marketing” non è uguale a gestire solo la comunicazione! Vogliamo allora fare una sintesi tra vantaggi e svantaggi del perché, rivolgersi ad una agenzia di comunicazione e del perché farlo invece, con un consulente  marketing in Sardegna. Partiamo dai “PRO” ossia, i vantaggi. Esperti nel settore. Affidandosi a un’agenzia di comunicazione, l’imprenditore consente la gestione della comunicazione della propria azienda, a professionisti solo in tale campo.   Non si avrebbe una visione più larga e previsionale rispetto agli aspetti economici, psicologici, sociologici,  direzionali di quelli che avrebbero un team di consulenti marketing, direzionali, antropologici e di altri, esperti in campo umanistico.   La consulenza marketing abbraccia anche questi ambiti. Considera anche la comunicazione al pari di tutte le altre leve che sono fondamentali e alla base di una vera e propria strategia di marketing. Difatti, si considerano i budget di un imprenditore o azienda in linea agli aspetti macro e micro economici di un territorio oltreché, quelli politici, sociologici, comunicativi, culturali e via dicendo collaborando e mettendo in collegamento l’imprenditore con gli altri consulenti. Risparmio di tempo e risorse. Un’agenzia di comunicazione è un team di tecnici e professionisti dediti alle strategie e strumenti per migliorare e/o sviluppare la comunicazione di un Brand, prodotto, servizio, dando visibilità a ognuno di questi con le relative azioni.   I liberi professionisti per la buona riuscita di una strategia di marketing offre servizi e disponibilità sui diversi ambiti di interesse per l’imprenditore e per il suo bene o servizio che offre.   Questo, avviene affiancandolo e talvolta anche formando il titolare d’impresa, nella presa di decisioni fondamentali per ottenere i giusti guadagni, minimizzando il “Rischio di Impresa“ Ad esempio, facendosi accompagnare da una consulenza marketing è possibile entrare in contatto con consulenti direzionali che aiutano, sulla base di bilanci, conti e altri dati messi a disposizione dall’imprenditore per affrontare investimenti o partecipare a bandi a fondo perduto. Considerando anche l’eventuale situazione debitoria sfavorevole per l’azienda di cui diverse realtà del territorio sardo, ahimé si trovano. Visione esterna e obiettiva. Rivolgendosi ad agenzie si riesce a migliorare il lato comunicativo dell’azienda, se invece ci si rivolge al consulente si avrà una visione più ampia mettendo in gioco più competenze verticalizzate sui diversi settori e ambiti di competenza. Così facendo si consente di spaziare con altre competenze sempre, in forma oggettiva sotto tutti i fronti e gli aspetti di una strategia di marketing digitale o tradizionale. Di contro, si possono considerare i seguenti punti di valutazione. Costi elevati.   Tariffe elevate per i singoli servizi di comunicazione. Anche se i servizi di un’agenzia fossero organizzati in pacchetti offerti all’azienda cliente per risparmiare qualche euro, avendo a disposizione più di un singolo servizio, si rimarrebbe verticalizzati solo sugli obiettivi di comunicazione.    L’imprenditore, non può considerare solo la comunicazione come gestione del messaggio da trasmettere ai suoi clienti. Deve anzi, considerare anche altri fattori determinanti nella sua scelta strategica che possono essere controllati o meno.   Faccio l’esempio delle scelte politiche di un governo che non sono direttamente controllabili dal titolare d’impresa.   Diverso è considerare di fare un’analisi preventiva e previsionale, anticipando, su cosa può accadere a seguito delle scelte politiche governative proteggendo l’operato, il patrimonio e i guadagni di un’azienda, elemento che un imprenditore considererebbe di estrema importanza. Problemi di… comunicazione con gli obiettivi. Vorresti affidarti a un’agenzia di comunicazione apatica e non in linea agli scopi della tua azienda? Oppure, ti vorresti affiancare da un consulente che ti segua a tutto tondo nella redditività della tua impresa come un consulente di marketing? Può essere una domanda fattibile e molto importante per un imprenditore.   Infatti, se sotto un profilo si rischia di considerare solo la comunicazione come elemento centrale della propria strategia di marketing allora, si stanno mettendo da parte le altre leve, vere e proprie di strategia aziendale in ambito marketing.   Un serio consulente di marketing avrebbe e deve avere una maggiore flessibilità, nel dedicarsi appieno a tutte le componenti di un buon marketing – mix, moderne e no (Prodotto, Prezzo, Comunicazione, Posizionamento). Inoltre, parla la lingua dell’imprenditore Sardo e sa considerare quali sono i fattori che influiscono sulla cultura, psicologia, economia di un territorio come la Sardegna, dove opera l’azienda. Conclusioni. Sia che ti affidi a un consulente di marketing o a un’agenzia di comunicazione si presentano sia vantaggi che svantaggi per entrambe le figure. Molto importante è che le aziende valutino attentamente le proprie risorse e bisogni, stabilendo degli obiettivi prima di prendere una decisione.   Il consulente marketing può accompagnarti a fare questo. Nota Bene: di sicuro, la collaborazione di questi profili entrambi professionali, possono solo portare ad ottimi risultati per la tua azienda. Lavoriamo insieme. “Non esiste una strategia senza un confronto” FACEBOOK LINKEDIN

Una destinazione turistica della Sardegna: Marmilla

illustrazione di un viaggio all'interno del paese

Menu Home Blog Tariffe Contatti Analisi per un Destinazione Turistica Sarda: “Marmilla” Conosciuta principalmente per la presenza del complesso nuragico di Barumini, la Marmilla è una regione del centro-sud della Sardegna che si estende su una superficie di 482 km² e comprende i comuni di Barumini, Sanluri, Gesturi, Tuili, Villanovaforru e Turri. L’obiettivo di questa analisi, condotta insieme alla Sin.Tur. – Sinergie Turistiche di Cagliari, è verificare se esistono margini di miglioramento e comprendere le relative tecniche che possono essere utilizzate per sviluppare la regione dal punto di vista turistico. Partendo dai focus sull’aspetto culturale e antropologico della regione, abbiamo esaminato tematiche relative al cibo, all’archeologia, al trekking/escursionismo e alla ciclismo che corrispondono alle esigenze di una domanda alla ricerca di prodotti esperienziali e sostenibili. Come definito dal Piano Strategico Regionale 2018/2021, esiste una forte necessità di destagionalizzare e valorizzare le aree interne della Marmilla. Questo è particolarmente critico per l’Isola e la regione Sarda. Infatti, decenni di promozione dell’isola incentrati sul turismo balneare, accompagnati da pesanti pregiudizi e stereotipi sulle aree interne, hanno spesso portato alla marginalizzazione di intere zone come la Marmilla, nonostante queste conservino scenari naturalistici e prodotti enogastronomici di grande valore turistico ed esperienziale che costituiscono un patrimonio identitario della regione. Analisi delle Presenze ed Arrivi nel periodo Pre – COVID (anno 2019) Considerando un censimento dei dati sulle presenze, ossia coloro che soggiornano per almeno una notte e degli arrivi, ovvero coloro che visitano i comuni oggetto di analisi ma non pernottano, si può osservare una capacità ricettiva di 3.510 posti letto distribuiti in 210 strutture ricettive, tra alberghiero ed extra-alberghiero. In termini di arrivi, si è riscontrato un trend di 8.000 arrivi provenienti dall’Italia e di 1.919 arrivi dall’estero. Riguardo alle presenze per i comuni oggetto di analisi, si nota come i turisti italiani tendano a soggiornare maggiormente rispetto ai turisti provenienti dai paesi esteri, come indicato dai seguenti dati: Turisti italiani: 7.220 presenze Turisti stranieri: 3.217 presenze Per una maggiore chiarezza, riportiamo i dati forniti dalla Sin.Tur. nel seguente grafico: Lo Studio Utilizzando quattro strumenti: Facebook Audience Insights; Google Trends; Keywords Planner di Google; Sardinia Destination System, uno strumento sviluppato dalla Sin.Tur (DMC).   Possiamo elaborare ed evincere che i comuni con maggiore densità (Sanluri e Barumini) hanno accolto nel periodo pre-Covid turisti provenienti dalla Sardegna, Sicilia, Campania, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna e Lazio. D’altra parte, i turisti provenienti dall’estero provengono principalmente dalla Germania, Francia, Spagna, Regno Unito, Paesi Bassi, Russia, Stati Uniti d’America e Austria. Pertanto, un primo studio riguarda l’analisi dei bisogni inespressi del target e dei paesi di provenienza in Italia per interessi, utilizzando lo strumento Facebook Audience Insights. Analisi dei Bisogni Latenti. L’analisi mette in luce la potenzialità della destinazione Marmilla e la presenza di un bisogno latente in termini di turismo esperienziale, che può essere stimolato anche attraverso delle “semplici” inserzioni sui social media, come il Gruppo META di Facebook, mirate a un pubblico specifico che potrebbe non conoscere la destinazione Marmilla o conoscerla solo in parte. Attraverso questo strumento, è possibile selezionare con precisione un target di interesse affini alla destinazione Marmilla, come ad esempio: Hiking Trekking Biking Food e Beverage. Individuando per questi segmenti un target in base all’età, al sesso, al titolo professionale e alla provenienza, lo strumento ci consente di agire, come sopra accennato, sul cosiddetto “bisogno latente” attraverso una risposta territoriale e un customer care service unico nel suo genere, fornendo esperienze personalizzate e specifiche per la destinazione Marmilla. Analisi dei bisogni espressi con ricerche. I principali attrattori turistici, come la Giara e Su Nuraxi, sono stati oggetto di analisi per individuare i bisogni espressi dagli utenti. Pertanto, abbiamo avviato lo studio utilizzando le parole chiave relative a questi due luoghi. La Giara Il termine “Giara” può essere analizzato attraverso due tipi di parole chiave, utilizzate per le ricerche provenienti da tutto il mondo: “Parco della Giara” “Giara di Gesturi” Anche se le due parole chiave sono simili, la prima viene utilizzata come argomento generico, mentre la seconda indica specificamente quel territorio, fornendo informazioni sulla sua posizione geografica o descrivendo le caratteristiche del luogo. La ricerca si è ulteriormente approfondita utilizzando il Keywords Planner di Google per comprendere l’effettivo andamento delle ricerche per questo attrattore. Utilizzando questo strumento, è possibile evidenziare che le ricerche eseguite da tutti i dispositivi, inclusi i dispositivi mobili, per questa parola chiave nel 2019 mostrano un andamento in cui si osserva una maggiore ricerca dell’attrattore da febbraio a novembre, con 3.000 ricerche da mobile. Lo stesso fenomeno si verifica ad agosto del 2019. Su Nuraxi. Per le ricerche relative a “Su Nuraxi” si differenziano due parole chiave “Nuraxi Barumini” e “Su Nuraxi di Barumini”. Le ricerche si incentrano maggiormente con la seconda parola chiave, i cui picchi più alti si registrano a settembre e quelli più bassi a dicembre durante tutto l’anno 2019. In riferimento a questi due attrattori (Giara e Su Nuraxi), si è ritenuto indispensabile effettuare una mappatura specifica anche per la ricerca delle parole chiave relative ai comuni circostanti, sfruttando Google Trends: Sanluri, Turri, Tuili, Villanovaforru, Gesturi e Barumini. La risultante come osservabile nel grafico, posiziona su picchi più elevati le destinazioni di Sanluri, Barumini e Gesturi; mentre a seguire, le destinazioni di Turri, Tuili, Villanovaforru si attestano su una media di ricerca più bassa generando dei picchi evidentemente più bassi. I paesi di provenienza in cui si effettuano le maggiori ricerche per i rispettivi comuni sono i seguenti: Stati Uniti, per quanto riguarda le maggiori ricerche per la parola “Sanluri”. Germania, che si concentra maggiormente nelle ricerche per “Sanluri” e “Villanovaforru”. Italia, per la quale è evidente la maggior ponderanza di ricerche per “Sanluri” e “Gesturi”. Romania per “Gesturi” e Russia per “Turri”. Questi dati confermano una ricerca di tipo turistico e informativo verso i territori della Marmilla da parte di specifiche nazionalità, in periodi e località privilegiate. In effetti, le ricerche effettuate da queste località specifiche sono in linea con gli arrivi e le presenze registrate dalla Sin.Tur. anche nel periodo invernale. Nel

Come capire se la tua azienda deve creare un sito web.

Futura imprenditrice che pensa per Tore Cosseddu Consulente Marketing Data - Driven Nuoro

Menu Home Blog Tariffe Contatti Come capire se la tua azienda deve creare un sito web. Se è vero che quanto dicono i dati (fonte:wearesocial.com) ci sono 4 miliardi di persone nel mondo attive su internet, pronte a ricercare la soluzione ai loro problemi, è altrettanto vero che non è scontato che i tuoi clienti utilizzino i canali online. Fare un sito web potrebbe non essere la strategia giusta per la tua azienda! Ma allora come capisco se la mia azienda deve creare un sito web? Fase 1: Il Business Model Canvas (BMC) Io consiglio sempre di partire da un Business Model Canvas: uno strumento strategico che rappresenta visivamente il modo in cui un’azienda crea, distribuisce e cattura valore per i propri clienti.  Questo ci permette di capire se la realizzazione di un sito rientra tra i canali di acquisizione dei segmenti di clientela e se il budget a disposizione ci consente di effettuare l’investimento e se dargli una priorità in questo momento di vita aziendale. Fase 2: La S.W.O.T. Il secondo passo è quello di eseguire un’analisi della concorrenza partendo dallo schema SWOT elencando quali sono i punti di forza, di debolezza, le opportunità e le minacce, come spiegato di seguito: Punti di forza Punti di debolezza Sono tutti quegli elementi relativi alla tua comunicazione, che permette di contraddistinguerti sul mercato Sono tutti quei punti critici in cui la tua attività pecca nella comunicazione dell’attività Opportunità Minacce Gli elementi essenziali, non sfruttati dai concorrenti per poter raggiungere il pubblico Azioni adottate dai competitors, quali strumenti di comunicazione vengono impiegati per raggiungere il tuo pubblico Questo ci permette di capire se i nostri concorrenti utilizzano già un sito web e come potremmo inserirci nel mercato online sfruttando un vantaggio competitivo. Fase 3: L’analisi di prodotto Il terzo passo da eseguire per capire se ne vale la pena aprire un sito web è effettuare un’analisi di prodotto o della gamma di prodotti che risponda alle seguenti domande: cosa rende il tuo prodotto diverso dagli altri sul mercato? perché un nuovo cliente deve sceglierlo? quali sono i punti di forza e di debolezza del prodotto rispetto alla concorrenza? a quali clienti si rivolge? Questo ci permette di capire se il nostro prodotto è adatto per un mercato online o quali dei nosri prodotti selezionare per un eventuale e-commerce. Fase 4: Analisi della clientela L’ultimo passo per capire se aprire o meno un sito web è capire se i tuoi clienti lo vogliono davvero attraverso un’analisi sulla clientela, tracciando quelli che sono i clienti tipo della tua azienda. Un metodo operativo è, ad esempio, quello di sottoporre un breve questionario per comprendere le abitudini di acquisto ed evidenziare eventuali bisogni inespressi. Potrebbe emergere, per esempio, che il proprio parco clienti non sfrutti i canali di comunicazione online, come ad esempio un target dai 60 anni in su che statisticamente predilige i canali tradizionali. Ok ho tutti i requisiti per aprire un sito web, e adesso? Ricorda: un buon sito web deve essere funzionale alla tua attività. Non basta investire il budget per aprire il sito web e poi non pensarci più, il sito và gestto, modificato e aggiornato proprio come fai con la tua azienda offline. Per farlo hai bisogno di una o più figure che ti affianchino nell’analisi costante dei dati e nella creazione dei contenuti online. Prenota ora una consulenza gratuita per info e costi sul mantenimento del tuo sito web Lavoriamo insieme. “Non esiste una strategia senza un confronto” FACEBOOK LINKEDIN Contattami Copyrights – Tore cosseddu 2024 | Privacy Policy | Tore Cosseddu – 08100 Nuoro | P.IVA 01580200911 – Pec torecosseddu@pec.it

Scopri perché è importante l’analisi di mercato: un caso studio

Impresa in crescita istogramma per Tore Cosseddu

Menu Home Blog Tariffe Contatti Scopri perché è importante l’analisi di mercato: un caso studio Secondo un’indagine condotta dal Centro studi Assirm nel 2016, solo il 60% delle piccole e medie imprese italiane ha effettuato una ricerca di mercato prima di intraprendere un’azione strategica decisiva per l’azienda. Il restante 40% sostiene di non poterselo permettere o peggio ancora è convinta che l’analisi di mercato sia più una questione da grandi aziende e multinazionali, che non gli compete, e pertanto non rientra nella loro pianificazione abituale. In Sardegna la situazione non migliora: ancora oggi moltissimi imprenditori basano le proprie scelte sull’intuito, sull’esperienza o su valutazioni empiriche per mandare avanti la propria azienda invece che applicare una pianificazione strategica basata sui dati per conoscere ed aggredire il mercato. “Che benefici ha l’analisi di mercato sulla propria azienda?” Ascoltare il proprio mercato di riferimento porta a benefici di breve e lungo termine per l’azienda, soprattutto quando ci si orienta su obiettivi specifici: Aiuta a identificare e raggiungere più velocemente un break-even point Posiziona l’azienda nella sua nicchia di riferimento Crea le basi per la crescita di fatturato e aumenta il benessere dell’attività Vediamo ora un caso studio su come un’analisi diretta sul proprio parco clienti abbia portato l’azienda FornitureSardegna (nome di fantasia) ad individuare abitudini e percorsi d’acquisto dei propri clienti online e offline. “Come ho affiancato l’azienda FornitureSardegna nelraggiungimento degli obiettivi di business” L’azienda FornitureSardegna (nome di fantasia) è una rivendita all’ingrosso di forniture alberghiere, che opera quindi in ambito B2B. L’obiettivo principale dell’attività era quello di acquisire nuovi clienti tramite canali di comunicazione online, attraverso la creazione di un nuovo sito web, e offline, con il potenziamento della struttura commerciale. Fase 1. Indagine di mercato tramite questionari Prima di poter acquisire nuovi clienti e investire ingenti quantità di denaro per raggiungerli, intercettarli e convertirli all’acquisto bisogna conoscere le abitudini di acquisto dei propri clienti. In questa fase ho predisposto dei questionari che rispondessero alle seguenti domande: su quali canali i clienti reperiscono le informazioni sulle attrezzature da acquistare? su cosa si basa l’acquirente per effettuare i suoi acquisti? come si è preferito ritirare la propria fornitura dopo l’acquisto? Fase 2: Analisi dei risultati del questionario. Il questionario è stato sottoposto a un campione significativo di aziende clienti che hanno evidenziato le seguenti preferenze d’acquisto: Grafico 1 – Nella ricerca delle attrezzature necessarie alla sua azienda, oltre alle precedenti ha mai trovato informazioni anche su internet? l 60% dei rispondenti, sfrutta i canali online quali Google, cataloghi online come Vega Forniture o bargiornale.it per aver maggiori informazioni sulle forniture che intende acquistare oppure, contatta direttamente via e-mail il fornitore; Grafico 2 – Quali canali vengono sfruttati per la ricerca delle attrezzature e gli utensili necessari alla propria attività? Il 92% degli acquirenti ama recarsi direttamente dal fornitore per toccare con mano gli utensili di cui ha bisogno prima dell’acquisto. Il 67% degli acquirenti a fronte di un acquisto online, h preferito ritirare la fornitura presso il punto vendita dell’azienda. Grafico 3 – Come preferisce ritirare la sua fornitura? Fase 3. Come sfruttare i dati per raggiungere i risultati L’analisi di mercato ha fatto comprendere come sia necessario progettare un sito web che preveda sempre il ritiro diretto nel punto vendita in fase di acquisto. Un altro aspetto molto importante emerso durante l’indagine è quello che potremmo definire un punto debole di cui l’azienda FornitureSardegna non era al corrente prima dell’analisi: il 33% dei clienti, infatti, manifesta problemi e difficoltà nel reperire macchinari e utensili specifici sul territorio in cui lavora. Questo li costringe spesso a rivolgersi ad aziende competitor offline e online per colmare il gap e concludere l’acquisto. Ciò significa che l’azienda FornitureSardegna stava ignorando una grossa fetta di clienti potenziali, non riuscendo a soddisfare pienamente i bisogni dei clienti con le proprie linee di prodotto, perdendo così potenziali clienti preziosi per l’attività. Questa nuova consapevolezza ha guidato la FornitureSardegna nel potenziamento della struttura commerciale, permettendogli di intercettare e soddisfare una nuova fetta di mercato. Un altro aspetto fondamentale emerso in fase di analisi di mercato è stato il ritardo nell’approvvigionamento delle forniture dopo l’acquisto. I tempi dilatati per la consegna delle forniture portava spesso i clienti a rivolgersi ai competitor per avere la certezza dei tempi di consegna. Conclusioni Abbiamo viso come l’analisi di mercato non ha solo guidato l’azienda FornitureSardegna nel raggiungimento degli obiettivi prefissati, ma ha dato delle informazioni preziosi su quali fossero i punti deboli che causavano una perdita di clienti di cui l’azienda non era assolutamente consapevole. Nonostante lo scetticismo iniziale, ancora una volta, l’analisi effettuata direttamente sul parco clienti ha messo l’azienda Fornituresardegna di fronte a uno scenario di cui non era a conoscenza: l’acquisizione di nuovi clienti non passava solo dal potenziamento dei canali online e della struttura commerciale come si pensava inizialmente, ma anche con azioni concrete che non erano state considerate in prima battuta ma che si sono rivelate fondamentali per limitare al minimo la perdita di clienti potenziali intercettati tramite i canali online e offline. Vorresti effettuare un’analisi di mercato per la tua azienda? Richiedi ora un preventivo gratuito. Lavoriamo insieme. “Non esiste una strategia senza un confronto” FACEBOOK LINKEDIN Contattami Copyrights – Tore cosseddu 2024 | Privacy Policy | Tore Cosseddu – 08100 Nuoro | P.IVA 01580200911 – Pec torecosseddu@pec.it

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